Studiare musica per una società migliore

Quante volte abbiamo pensato che bisognerebbe creare una società migliore? Abbiamo pensato a tutti i problemi da risolvere in Italia, allo sbando in cui versano le nuove generazioni, alla mancanza di quei valori e senso civico che i nostri padri ci avevano tramandato, senza tuttavia trovare una soluzione.

Concordo che a volte si viene sopraffatti dallo sconforto, ma se proprio non sappiamo da dove cominciare, possiamo almeno “copiare” quello che fanno altri paesi.

Parlo con cognizione di causa, e anche con un pizzico di rabbia, perché mia figlia all’età di 19 anni, dopo aver studiato a Officine Musicali del Borgo e dopo essersi diplomata in violino al Conservatorio di Santa Cecilia, ha dovuto trasferirsi in Germania per poter rincorrere il sogno di diventare violinista.

Come è possibile che in un paese considerato la culla della civiltà, la patria della musica, non ci siano opportunità per un giovane musicista? 

Perché mai in Germania dovrebbero avere più attenzione per la cultura?

La risposta l’ho avuta già dalle prime volte in cui sono andato a trovare lei, ventenne, sola in un mondo sconosciuto che per la mia immaginazione era rimasto al 1939.

Niente di tutto ciò. Ho trovato mia figlia perfettamente inserita in un contesto di ragazzi intelligenti, svegli e pieni di curiosità, avvolta da un’efficienza incredibile che non è piovuta dall’alto, ma è resa possibile dal grado di civiltà di ogni abitante di quel paese.

Scopro che in una città come Düsseldorf ci sono tre Orchestre, sale da concerti sempre piene e un’Accademia delle Belle Arti che è tra le più importanti del mondo. Apprendo che i giovani studenti hanno una tessera con cui non pagano i trasporti, i musei, e con la quale possono entrare a quasi tutti i concerti pagando 5 euro a biglietto, oltre ad una infinità di benefici che permettono loro di poter uscire di casa presto e affrontare la vita da persone indipendenti.

Investire sulle nuove generazioni per avere una società migliore

Sembra l’uovo di Colombo, ma la Germania investe sulle nuove generazioni, su quei ragazzi che formeranno la società del futuro. E come investe? 

Li nutre di cultura!

Se i ragazzi possono permettersi di andare ad un concerto è probabile che si appassionino. Se un ragazzo si appassiona sarà un “consumatore” di musica, quindi andrà ai concerti, comprerà dischi e frequenterà i teatri.

Ma la cosa più importante è che un ragazzo che si nutre di cultura sarà un uomo rispettoso delle regole della società, come delle persone. Chi si nutre di cultura, e in particolare chi studia musica, impara ad impegnarsi per ottenere un risultato, a guardarsi dentro, a seguire una passione. I ragazzi che studiano musica, come chi fa sport, hanno una luce diversa, non spenta dalla bulimia da social. Chi si nutre di cultura non si sognerebbe mai di augurare la morte a una reduce dai campi di sterminio.

Ma attenzione, investire sulla cultura non significa finanziare la sagra del paese o le bancarelle sul Lungotevere, come succede da noi. Investire sulla cultura significa investire sulla formazione.

In Germania una scuola di musica costa meno della metà di quanto non costi da noi e gli insegnanti vengono pagati di più. Come è possibile???

Il comune, o lo Stato, paga l’altra metà della retta allo studente. Inoltre le spese che una famiglia sostiene per far studiare musica ai ragazzi sono interamente “scaricabili” dalla denuncia dei redditi. Per comprare gli strumenti ci sono mille incentivi o finanziamenti e andare ad un concerto non costa, per i ragazzi, quello che costa da noi.

E così in Germania la percentuale di ragazzi che suonano uno strumento rispetto all’Italia è impressionante! 

Sarà questo il segreto dietro al successo della Germania come nazione Leader in Europa? 

Io ci rifletterei un po’ sù prima di lasciare i nostri ragazzi in mano a Tik-Tok. La cultura li può salvare dalla schiavitù. 

Con la cultura si può creare una società migliore.

Che fine ha fatto la figlia emigrata?

Con mia grande gioia, dopo aver studiato a Officine Musicali del Borgo, dopo essersi diplomata a Santa Cecilia, dopo aver trascorso 6 anni in quel di Duesseldorf, Carlotta tornerà a Roma per un concerto in Trio al Teatro De’ Servi il prossimo 30 Novembre 2021.

Sono partiti con sacrificio per seguire le loro strade. Hanno trovato un paese che sa offrire opportunità ai giovani e ora che tornano, seppure per un solo concerto, ci fa piacere supportare tanto coraggio e passione. 

A proposito di opportunità, come Aries Trio vogliono registrare il loro primo disco, hanno fatto richiesta mandando provini, e lo Stato tedesco finanzierà la registrazione con 6.000 euro. 

Fantascienza vero?  No! 

Se volete seguirli e sapere come si vive in un paese che offre opportunità ai giovani andate sulla loro Pagina Facebook: entra qui

Se desideri darci un feedback o prenotare una lezione gratuita, contattaci e parleremo di come iniziare a intraprendere questo meraviglioso percorso.

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